Cultura

STORIA DELLA CITTÀ DI MILANO - parte 4

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MILANO E STORIA Un originale percorso a cavallo tra la storia e la geografia cittadina per tentare di ricostruire il passato e il presente di Milano. Attraverso eventi sconosciuti, leggende, antiche tradizioni e storie si delineerà agli occhi dei corsisti una città inedita, fatta di luoghi e personaggi che tutti conoscono, mostrati però sotto una luce diversa. Il corso di STORIA DELLA CITTÀ DI MILANO è strutturato in sei moduli autonomi. Ogni modulo può essere frequentato indipendentemente dagli altri, permettendo agli studenti di scegliere liberamente l'ordine in cui seguirli.

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Disponibile
190,00 €

COSA IMPARERAI

GLI INCONTRI: 1. La nascita del fascismo in piazza San Sepolcro Il 23 marzo del 1919, a Milano, in piazza San Sepolcro, Benito Mussolini diede vita ai Fasci Italiani di Combattimento, quel movimento politico che pochi mesi dopo si trasformò nel Partito Nazionale Fascista. Proprio da Milano il Partito Fascista partì alla conquista dell’Italia dando inizio al ventennio più terribile della nostra storia. 2. Milano tra le due guerre La «Grande Milano» è con queste due parole che si può sintetizzare la storia della nostra città compresa tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Sono anni in cui il capoluogo lombardo ha preso l’abbrivio di una prepotente ripresa economica e sembra non potersi più fermare, industria e commercio raggiungono vette insperate spinti soprattutto dall’immagine splendente della capitale economica del nostro paese, nonché città madre della nuova Italia fascista. Il mito delle città Milionarie, che vede le città lanciate verso il traguardo del milione di abitanti, ha lasciato la sua impronta, tanto che, nel 1932, Milano raggiunge e supera la soglia prevista, continuando a crescere in estensione fisica. A favorirla, oltre all’annessione di 11 comuni dell’hinterland, c’è soprattutto il continuo flusso migratorio che investe la città. 3. Milano sotto alle bombe Martedì 13 agosto 1940. È quasi l’una di notte quando la quiete della Milano avvolta nel buio è rotta dal suono assordante delle sirene. Si tratta dell’allarme antiaereo; le bombe che piovono sulla città sono solo il preludio di una lunga serie di devastazioni che avranno luogo nei cinque anni di guerra. L’Italia è entrata in guerra al fianco della Germania solo un paio di mesi prima ma il territorio di Milano è già sottoposto a frequenti incursioni aeree. D’altronde nel capoluogo lombardo hanno sede alcune delle maggiori fabbriche italiane; in più, Milano è un fondamentale snodo di comunicazione, sia stradale che ferroviario. Peccato che le bombe per la maggior parte non saranno dirette verso obiettivi militari, ma verso strutture civili, come dimostra la distruzione della scuola del quartiere di Gorla il 20 ottobre 1944. 4. La fine della guerra Con i fatti di piazzale Loreto e la morte del Duce, la guerra finisce anche per Milano. È ora di iniziare a costruire. Uno dei primi lavori, il più importante, è rimuovere le macerie delle case crollate per poter permettere di costruire nuove case al loro posto. Ma cosa fare di tutti i detriti che si recuperavano dalle strade cittadine? Semplice: una montagna. È così che nasce il Monte Stella simbolo della nuova città che sta risorgendo dalle macerie della guerra. 5. Giorgio Strehler e il Piccolo Teatro L’edificio del vecchio cinema Broletto è un luogo terribile nella memoria dei milanesi perché durante la guerra era stato occupato dalla Legione Ettore Muti, un corpo militare fascista della Repubblica Sociale che usava quello spazio per incarcerare e torturare i nemici del regime. È l’inverno del 1947 quando per la prima volta Giorgio Strehler e Paolo Grassi entrano in quel luogo, ormai abbandonato, da una porta laterale. Quando raggiungono la piccola sala che conta poco più di quattrocento posti, un fascio di luce entra da una finestra, taglia l’intero spazio e arriva sul palcoscenico quasi come un’illuminazione teatrale: per i due ragazzi è una sorta di epifania. È quello il luogo perfetto per creare il loro nuovo teatro stabile: il Piccolo Teatro. 6. Il Boom economico e Milano capitale d’Italia Il 1958 è l’anno in cui al Festival di Sanremo vince Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno e a Roma si vive la Dolce Vita, mentre in televisione si consolida la fama di Carosello e di Lascia o raddoppia?; ma il 1958 è anche l’anno in cui inizia ufficialmente il boom economico. La ripresa dell’Italia dalle devastazioni e dai rigori della Seconda Guerra Mondiale è finalmente terminata e il 1958 è l’anno in cui tutti i nodi vengono al pettine. Si assiste in quegli anni a una vera e propria esplosione economica, a cui si deve il nome di «boom» per identificare questo periodo. Il cambiamento economico è così veloce e improvviso, e modifica così radicalmente la nostra società, che si inizia anche a parlare di «miracolo economico». La capitale del Boom, il luogo da cui tutte le spinte di cambiamento hanno il loro inizio è ovviamente Milano. 7. Milano anni ’60: luci e ombre Il cambiamento più significativo degli anni del Boom è legato alla diffusione della tivù che proprio da Milano parte alla conquista d’Italia. Giorgio Bocca dice che la televisione riesce a fare ciò che non era riuscito al papa-re, al principe machiavellico, alla burocrazia di Cavour e neppure ai fascisti di Mussolini: unificare davvero l’Italia. Per la prima volta nella storia gli italiani si ritrovano come un popolo compatto, con usi e costumi identici dalla Sicilia alle Alpi, per la prima volta gli italiani pensano, si divertono, mangiano, si vestono e parlano tutti nella stessa identica maniera. Maniera che non viene imposta dallo Stato, ma dalla nuova dittatura appena nata: quella della televisione. Ma l’Italia contadina va incontro a una grande trasformazione che non ha solo lati positivi: nuovi bisogni, indotti soprattutto dalla pubblicità, e nuovi modelli culturali, imposti da cinema, tivù e canzonette, iniziano a interagire con i precedenti orizzonti mentali in un mondo che sta cambiando anche per una scolarizzazione sempre più diffusa. 8. Il ’68 a Milano La rivista americana Time definì il ’68 come «il rasoio che separò il passato dal futuro». Allora i giovani contestatori di tutto il mondo, non solo quelli di Milano, cercavano di affermare un mondo nuovo che poi non si è mai realizzato, se non in piccolissima parte. Un mondo fatto di libertà, di solidarietà, di responsabilità, di democrazia partecipata, di autodeterminazione, di pace: tutte cose che oggi, cinquant’anni dopo, siamo ancora qui ad aspettare. Ma nonostante questo il ’68, in qualche modo, il mondo l’ha cambiato. Anche se tutte quelle belle cose non si sono mai avverate, il ‘68 è riuscito infatti a trasformare il panorama in cui noi oggi avanziamo quelle stesse istanze. Ma come hanno potuto dei giovani milanesi, armati solo di sogni e tanta voglia di fare, riuscire a fare così tanto? Questa è la loro storia. 9. La strage di piazza Fontana L’esplosione della bomba di piazza Fontana, a Milano, fu una frattura nella storia del nostro paese. Fu la fine di qualcosa e l’inizio di qualcos’altro. La fine del ’68 e la fine di quegli ideali che avevano lanciato i giovani italiani, e non solo quelli, sulla strada di una rivolta culturale destinata a cambiare tutto. E l’inizio della stagione più buia della nostra storia repubblicana, l’inizio della strategia della tensione, l’inizio degli anni di piombo e dell’epoca delle stragi. Quella frattura fu così netta, così insanabile che si può parlare, senza paura di essere smentiti, di un Italia precedente al 12 dicembre ’69 e una successiva a quella data. Sono passati più di cinquant’anni da quella frattura e il buio che assedia quel momento della storia italiana ancora non si è del tutto dissipato. 10. I grattacieli e la Milano del futuro Secondo dati recenti entro il 2030 i grattacieli di Milano saranno ben più di cento. Niente male per una rincorsa all’altezza cominciata meno di cento anni fa con la costruzione della Torre della Snia Viscosa, il primo grattacielo cittadino e continuata, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, con le grandi icone dello skyline cittadino: la Torre Velasca e il Pirellone. Una spinta verso le vette del cielo che in anni recenti ha visto cambiare radicalmente alcune aree della città come City Life e Porta Nuova, e promette nei prossimi anni di stravolgere ancora di più l’aspetto di Milano. 

COME FUNZIONA

Durante le lezioni, per accompagnare il racconto, saranno proiettate immagini dei luoghi e degli eventi raccontati.

COSA TI SERVIRÀ

Entusiasmo e curiosità... Dopo ogni lezione verranno messe a disposizione degli allievi le dispense riassuntive degli argomenti trattati.

REQUISITI

Il corso è rivolto a chi immagina che per godere appieno del luogo in cui si vive sia necessario conoscerne la storia. Ma anche a tutti coloro che hanno voglia di imparare, a quelli che hanno una curiosità inesauribile, a coloro che amano la nostra città, ma sono convinti di conoscerla poco, a tutti quelli che sanno qualcosa sulla storia dei luoghi in cui passeggiamo ogni giorno, ma hanno la consapevolezza che quel “qualcosa” è solo la punta di un iceberg fatto di eventi molto più complessi e interessanti. N.B. Il corso di STORIA DELLA CITTÀ DI MILANO è strutturato in sei moduli, ciascuno dei quali può essere frequentato indipendentemente dagli altri. Sono gli studenti a scegliere liberamente l'ordine in cui seguirli.

CALENDARIO

(alcune date potrebbero cambiare anche a corso già iniziato per motivi organizzativi o per cause di forza maggiore)

Lezione Data Lezione Ora inizio Ora fine
1 16-01-2025 11:00 12:30
2 23-01-2025 11:00 12:30
3 30-01-2025 11:00 12:30
4 06-02-2025 11:00 12:30
5 13-02-2025 11:00 12:30
6 20-02-2025 11:00 12:30
7 27-02-2025 11:00 12:30
8 13-03-2025 11:00 12:30
9 20-03-2025 11:00 12:30
10 27-03-2025 11:00 12:30
Giorno GIO
Orario 11:00 - 12:30
Inizio 16/01/25
Fine 27/03/25
Numero lezioni 10
Durata totale ore 15

I pareri dei partecipanti

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